giovedì 25 marzo 2010

GIORNATA NAZIONALE CONTRO LE PELLICCE - LECCE

"In aiuto delle centinaia di milioni di animali che ogni anno vengono allevati ed uccisi per diventare "moda", è stato organizzato un presidio che ha lo scopo di "aprire gli occhi" ai tanti convinti che le pellicce intorno a cappucci e polsini crescano invece sugli.. alberi.
Lo facciamo sabato 27 marzo, in varie città d' Italia .
Useremo i volantini, le nostre spiegazioni e soprattutto i filmati degli allevamenti e uccisioni di "pellicce".
Cercheremo di ristabilire nella mente dei passanti il "collegamento" fra un indifeso e torturato animale in gabbia e il giubbotto glamour della scintillante vetrina.
Cercheremo di far capire che salvare animali da pelliccia si può: basta non comprare più nulla con pelliccia.
Perchè partecipare? Perchè fare informazione è l'unica cosa che è EFFICACE e perchè nessuno lo farà al vostro posto : se volete fare qualcosa per gli animali dovete farlo.. VOI.
Vi aspettiamo ."

Per quanto riguarda il presidio dei Veganimalisti, si terrà sabato 27 Marzo dalle ore 16,30 alle 21,30 vicino la chiesa di S. Irene, Corte dei Cicala, Lecce.

Vi aspettiamo in tanti, per dare voce a migliaia di animali, quotidianamente sfruttati in nome di una moda inutile e assassina!

per info: veganimalisti@gmail.com

giovedì 18 marzo 2010

Iniziativa "Buona Pasqua" a Lecce

Come ogni anno, il network di Agire Ora lancia, in concomitanza con la mattanza degli agnelli nel periodo pasquale, l'iniziativa "Buona Pasqua".

Gli attivisti animalisti saranno nelle piazze di tutta Italia il 13-14 e 20-21 marzo per distribuire il volantino "Buona Pasqua! La Pasqua sarà davvero buona solo se si elimina la crudele usanza di ammazzare i giovani agnellini!"

Il volantino informa le persone sul fatto che, nonostante gli agnellini ispirino a tutti tenerezza quando li si vede, a un mese di vita vengono strappati alle madri, costretti a lunghi viaggi terribili ed estenuanti su TIR strapieni, per arrivare a un macello insanguinato in cui gli animali terrorizzati vengono immobilizzati, storditi, appesi a un gancio per una zampa, e lasciati dissanguare. Prima di essere appesi sentono l'odore del sangue e le urla di terrore dei loro compagni.

Ogni anno a Pasqua vengono uccisi 900 mila tra agnelli, capre e pecore. Animali che arrivano quasi tutti dai paesi dell'est, con lunghi "viaggi
della morte", stipati in camion in condizioni insostenibili (molti arrivano al macello più morti che vivi) e mai sottoposti a controlli.

L'invito a ogni persona che senta dentro di sé empatia o anche solo senso di giustizia verso gli animali, è di fare davvero la differenza, e NON festeggiare la Pasqua con un pezzo di agnello - o di qualsiasi altro animale - nel piatto.

Noi VegAnimalisti allestiremo un gazebo informativo sull'argomento presso la Corte dei Cicala, vicino la Chiesa di S.Irene, nel centro storico di Lecce.
Saremo lì sabato 20 e domenica 21, dalle h 16:30 alle h 21:30. Vi aspettiamo!

Intanto vi suggeriamo una riflessione con la visione di questo video... Bestie a chi?


martedì 9 marzo 2010

PRESIDIO CONTRO MAX MARA - BRINDISI

SABATO 13 MARZO DAVANTI IL NEGOZIO MAX MARA, CORSO ROMA, BRINDISI (vicino la profumeria Limoni)

Vogliamo che le collezioni di tutti i marchi del Max Mara Fashion group diventino “fur-free” e cessino di diventare il motivo per cui vengono scuoiati centinaia di migliaia di animali in più ogni anno.

Quello che loro propongono come stile non è altro che una moda sanguinaria. Quel pelo che adorna i capi firmati Max Mara o Max&Co. era il manto di un animale, l’unico ad avere il diritto di indossarlo.

Questo presidio organizzato davanti ai negozi MaxMara e Max&Co. di Brindisi, che fa seguito a quelli presso le filiali di Lecce, avrà lo scopo di informare l'opinione pubblica sulla realtà dell’industria della pelliccia, invitando a non comprare capi contenenti pelo animale, a riflettere sui propri acquisti e sul proprio stile di vita, a boicottare aziende che si macchiano di uno sterminio.

Per maggiori informazioni sulla campagna potete visitare http://www.campagnaaip.net/ e http://www.campagnaaip.net/campagna-maxmara.html

BOICOTTIAMO CHI VENDE MORTE!

Invitiamo tutti coloro che ritengono inconcepibile privare un animale del proprio manto in nome di una vanità sanguinaria a partecipare con noi a questa e alle prossime proteste.

veganimalisti@gmail.com

lunedì 8 marzo 2010

Abolizione della carne

Sono 2 miliardi e mezzo, solo nel Belpaese, gli animali uccisi ogni anno per l’industria alimentare, 8 milioni al giorno, 90 ogni secondo. Un eccidio di immani proporzioni, il più delle volte ignorato dal grande pubblico, che si consuma nei mattatoi di tutto il mondo ai ritmi incessanti e frenetici della filiera industriale. Ritmi che vanificano qualsiasi pretesa di “macellazione umanitaria” sbandierata dai magnati della produzione della carne. Il perché è facile da capire: è semplicemente impossibile, sostiene il popolo veg, uccidere 90 animali al secondo e al contempo garantire loro una morte indolore. Ma sul banco degli imputati, gli animalisti e antispecisti italiani e stranieri mettono l’intera sistema dell’allevamento intensivo. La macellazione, dicono, è solo l’epilogo drammatico di un processo più lungo e altrettanto doloroso, che vede la vita e la dignità di ogni essere senziente sacrificate alle logiche del profitto e ai vizi del palato del consumatore. Così maiali, galline, mucche e altri animali da allevamento – a dispetto della loro intelligenza, delle loro esigenze sociali, della loro vita emotiva e soprattutto della loro capacità di provare piacere e dolore – vengono trattate alla stregua di meri strumenti di produzione, costretti a subire mutilazioni di ogni tipo, bombardati con ormoni e antibiotici, imprigionati in spazi angusti, sporchi e sovraffollati, con tutto ciò che ne consegue in termini di salute e di benessere psicofisico.
Condizioni di vita allucinanti che si ripercuotono anche sulla salute umana. Non è un caso, infatti, che i morbi del nostro tempo (mucca pazza, H5N1, H1N1) abbiano origine animale, né è un mistero che l’aumento delle malattie cardiovascolari, in occidente, sia legato all’eccessivo apporto proteico presente nella nostra dieta. E lo stesso dicasi per i tumori: numerose ricerche scientifiche hanno dimostrato che nei vegetariani la probabilità di ammalarsi di cancro sono inferiori del 60% rispetto a quelle della media della popolazione, e che le aspettative di vita di un vegetariano sono superiori di più di sei anni rispetto ad un individuo onnivoro. E’ anche in virtù di studi come questi che personalità eminenti della comunità scientifica italiana e straniera ed enti scientifici spesso consigliano l’adozione di una dieta vegetariana: è il caso del noto oncologo italiano Umberto Veronesi, dell’American Dietetic Association o dei Dietitans of Canada.
Ma la questione “carne” tocca anche altri aspetti, i quali si riconnettono a problemi all’ordine del giorno nel mondo globalizzato, come la fame nel mondo e l’inquinamento. E’ soprattutto a causa della cultura della carne, denuncia il popolo veg, che si sta consumando quello che l’economista e filosofo Jeremy Rifkin ha definito senza mezzi termini un “ecocidio”. E, in effetti, i dati a nostra disposizione parlano chiaro: il metano emesso dai ruminanti degli allevamenti intensivi è fra i primi responsabili dell’emissione di gas serra, collocandosi addirittura prima dell’intero sistema dei trasporti mondiale (dati Fao parlano del 18% di gas emesso dalle mucche contro il 13% emesso da aerei, auto, tir, ecc.). Così come sono sempre gli allevamenti fra i maggiori responsabili del consumo di energia ed acqua: una cultura dello spreco che vede l’impiego di 25 calorie di combustibile fossile per produrre una sola caloria di proteine animali, contro le 2,2 calorie di combustibile fossile sufficienti per produrre una caloria vegetale. Per quanto attiene il consumo di acqua, poi, sono ben note le ricerche che dimostrano come per produrre un chilo di carne sia necessario utilizzare una quantità d’acqua pari a quella consumata in un intero anno da un occidentale. E la lista dei danni ambientali potrebbe continuare con l’inquinamento dei corsi d’acqua provocato dalle deiezioni animali, il disboscamento per far posto ai pascoli, l’impoverimento dei mari a causa della pesca (il cosiddetto overfishing), e tutto ciò che è connesso con il mantenimento, il trasporto e la macellazione degli animali da allevamento.
Vi è, infine, la questione dell’utilizzo delle risorse alimentari del pianeta e della fame nel mondo. Con una popolazione mondiale che tocca quasi i sette miliardi di persone, una dieta onnivora è il peggiore degli stili di vita possibili. Se tutti gli abitanti della Terra volessero alimentarsi come si alimenta solitamente un cittadino occidentale, dicono animalisti e ambientalisti, sarebbero necessari più di tre pianeti come il nostro. Oggi, infatti, per soddisfare la domanda mondiale di carne, vengono utilizzati i due terzi dell’intera superficie coltivabile. Con 850 milioni di persone cronicamente sottoalimentate (dati Fao), la cultura della carne si porta via il 90% della soia coltivata e circa il 50% del grano mondiale. Uno spreco che va contro ogni buonsenso e contro qualsiasi seria politica di giustizia globale.
La speranza degli animalisti e degli antispecisti che hanno aderito alla Giornata Mondiale per l’Abolizione della Carne è che si cominci seriamente a ragionare su questi fattori, e si opti per quella che a loro pare la scelta più utile e più etica: l’adozione di una dieta vegetariana o vegana. Affinché, come disse un giorno Leonardo da Vinci, anch’egli vegetariano, l’uccisione di ogni essere senziente diventi un tabù, e giunga un tempo «in cui si giudicherà l'uccisione di qualsiasi animale alla stregua di quella di un uomo».

Eugenio Leucci

domenica 7 marzo 2010

Primo post, si parte!

Benvenuti nel nostro nuovo blog, un saluto a tutti.

GO VEGAN!